Luci intermittenti danzano nel buio inventando il Natale. Lui è nell'aria ed io la respiro domandandomi cosa provo. Sensazione di inquietudine mi avvolge, una natività diversa, la mia.
Nascono pensieri stridenti e strillanti, nel silenzio della stanza dai colori vivaci.
Mi inietto veleno zuccherato e annullo latitudini con il sogno.
Mi avvicino a gente che non rivedrò allontanandomi da te l'unico a starmi accanto.
Ascolto parole in musica: "Jingle Bells", le campane tintinnano mentre io tentenno.
Io,
velenosa in un angolino nell'attesa che tu voglia salvarmi ancora.
venerdì 23 dicembre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
La Ballata dei soffioni
Non so aspettare,
il tempo delle mele è passato
sono marcia dentro e fuori
al pensiero di te senza di me
Un soffione vola in alto
ed io aggrappata al suo stelo
guardo giù tra la paura e l'eccitazione
voglio cadere,rotolare,farmi male.
Le tue mani grandi mi salveranno
una stretta forte ,un nodo alla gola
mi stringe e frena quel sibilo di speranza
ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhia
In picchiata,violentata da parole d'amore.
Mi oppongo al dolore di sentire il mio cuore
volare.
è la festa dei sensi, amore amore è uguale a dolore.
Sono nuda,spogliata da quell'armatura che un tempo mi
separava dal mondo. Nuda, danzo un ritmo naturale
fluttuo nel cielo aggrappata allo stelo di questo soffione
in preda all'amore.
mercoledì 12 gennaio 2011
GIRAVOLTA DI NONSENSE
Giravolta un tuffo al cuore,correre,cambiare.
Ti racconto la mia storia che non c'era prima di me.
Io sono sola a questo numero di strada, leggo kg di parole vestita di pensieri, carta straccia da bruciare.
Vomito fantasie melensi sospesa su nuvole di caramelle.
Senza senso il mio cammino, solo istinto, un bicchier di vino. Litri e litri di nettare fruttato che vomiterò appena avrò attraversato quel ponte di colori sospeso quanto me. Quel nettare mi ubriaca di impazienza, e attendere di sapere l'esistenza destinata è un sibilo insopportabile.
Dimmi tu qual'è il mio nome, mi sento orchidea, forse un'idea, una Dea o un'orca assassina? Di certo la mia criniera è leggera e sfuggente, non piaccio alla gente perchè il mio fare non si sposa coi modi di una rosa.
Diamo a Cesare quel che è di Cesare e buttiamo via tutto. incertezze, frivolezze e invidiabili bellezze. Stringo la mia gonna e la sollevo giravoltando il mondo. Mi ritrovo in un campo di patate e le schiaccio assaggiando una purea di sorrisi spergiuri, ma io giuro di voler giravoltare ancora, fino al ponte dei sospiri.
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